Come nasce un libro Carocci / parte 4

Ovvero virtù e manie di un redattore

Con la prima bozza si entra nel vivo del lavoro. La redazione è la fucina in cui vengono forgiate, rimodellate, smussate le varie versioni del testo che si succedono fino ad arrivare a quella finale, la definitiva, a cui verrà dato l’imprimatur.

Fase 4. Correzione di bozze, collazione e riscontri: la ricerca della perfezione

Una volta pronta la prima bozza vengono avviati due processi paralleli: la revisione dell’autore, che, nel rivedere la sua creatura in una forma prossima a quella definitiva, proporrà cambiamenti più o meno significativi al testo di partenza, e l’attenta lettura del correttore di bozze, che dovrà scovare, oltre agli immancabili refusi, eventuali scorrettezze grammaticali e sintattiche (dovute soprattutto alle riscritture che ha subito il testo fino a quel momento), contraddizioni in termini, mancate uniformità e via dicendo. Un lavoro certosino e paziente, senza il quale la buona qualità del libro sarebbe inevitabilmente compromessa.

Il passo successivo consiste nel “collazionare” la bozza dell’autore e quella del correttore, ovvero nel confrontare e sommare insieme gli interventi di entrambi. Il file ottenuto in questo modo sarà la “seconda bozza”. Per essere sicuri che tutto sia stato corretto a dovere e non siano rimasti problemi irrisolti di alcun tipo, il redattore procederà al riscontro puntuale di tutti gli interventi operati sul testo. Anche questo un lavoro paziente e metodico, che esige del tempo, ma irrinunciabile: fino al minuto prima di andare in stampa c’è sempre il rischio che siano rimaste delle imperfezioni che solo un occhio allenato e attento riesce a individuare!

Ecco qualche esempio di correzione di bozze:

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